Stallo alla Friulana

Al di là delle battute, quello che è successo venerdì sera durante Sassuolo Udinese è stato molto strano, decisamente inatteso ma non per questo improbabile. Quasi un paradosso sportivo, la risposta a quando una forza inarrestabile incontra una forza inamovibile, o più semplicemente quella che Gianni Brera definiva la partita perfetta: lo 0-0.
Rispetto alle ecatombe che ci aveva colpiti con il Napoli, De Zerbi poteva schierare un Undici più solito senza doversi inventare false posizioni, si veda Traorè al posto di Djuricic. Ma allo stesso tempo è rimasto il problema della fascia destra con cui conviviamo dalla positività di Toljan.
Muldur non viene giudicato in grado di coprire tutti i novanta minuti, a differenza ad esempio di Rogerio, e lo abbiamo visto impiegato o nella prima metà o nella seconda della gara. Questo può essere dovuto parzialmente ad una sua gestione fisica ancora non ottimale, sembra che il ragazzo alterni prestazioni di strapotere atletico a quelle in affanno, ma certamente anche alla sua duttilità come esterno alto.
Non sappiamo ancora con precisione cosa hanno avuto Berardi e Caputo, il club ha parlato di risentimento ai flessori per il primo e agli adduttori di sinistra per il secondo. Non infortuni gravi, ma da non essere stati convocati sette giorni fa a giocare titolari per 90’ e 77’ ci passano in mezzo molte considerazioni.
Niente dietrologie, semplicemente una gara che li ha visti faticare. Analizziamo la gara con gli spunti di GB Analisi Tattica disponibili su Youtube:
Dicevamo dei due rientrati un po’ in affanno, ma chi è sembrato meno a suo agio è stato Boga, stretto ora fra le linee di difesa e centrocampo avversarie, alla ricerca degli half-spaces e non più largo. Una posizione inaspettata, che consente le sovrapposizioni di Rogerio, ma che gli vieta gli strappi che lo hanno reso celebre.

De Zerbi sembra ormai vertere verso un 3-2-2-3 in fase di possesso palla, con Ahyan fondamentale nel passaggio della difesa a tre, un centrale di impostazione (Marlon stavolta al posto di Chiriches), il duetto di fraseggio Lo-Lo a centrocampo e con un terzino che si alza, un’ala si inserisce nel mezzo ad affiancare il trequartista.
In questa partita, Rogerio ha spinto Boga a fianco di Traorè, ma i due non sono sembrati a loro agio, tant’è che Muldur ha preso il posto del classe 2000 per portare Berardi al centro in soccorso al numero 7. La storia però non è cambiata molto.

L’Udinese dal canto suo ha difeso in modo magistrale, leggendo fin da subito il piano gara neroverde. Con una difesa a imbuto a 5, ha piazzato un uomo su ogni giocatore del Sassuolo: i due esterni su Rogerio e Berardi, Nuytinck non ha lasciato un secondo Caputo e Becao e Samir sono potuti uscire decisi contro Boga e Traorè senza mai farli girare.
Questo stallo sarebbe stato battibile solo osando spingere Lopez oltre le linee o, come vediamo in occasione di un tiro di Ferrari, staccare un centrale di difesa. Tutte opzioni molto rischiose, considerato che a centrocampo l’Udinese era in superiorità di 3 uomini contro 2.
Lo vediamo nel caso dell’uscita di Becao. Durante la partita Lopez ha orbitato attorno a Locatelli (nell’altra immagine infatti lo vediamo alla sua destra) per creare inneschi decentrati all’azione. Ma il suo compito non lo ha mai visto spingersi oltre la linea.
Tutto bloccato, anzi Zeegelaar si è dimostrato persino pericoloso, tanto da dover mettere Muldur e trasformare tutto in un 3-4-2-1 più bilanciato.

I cambi sono mancati molto, raramente De Zerbi se ne è servito così poco da quando ce ne sono 5 a disposizione. Muldur a metà partita, Defrel che forse fin da subito era più indicato come trequartista e poi Raspadori probabilmente per non esagerare con Caputo. Non contiamo Obiang inserito nel recupero per dare centimetri in area.
La vittoria contro il Napoli ha solo nascosto momentaneamente il fatto che il Sassuolo comincia ad essere a corto di uomini, in posizioni chiave. La squadra continua a girare meccanicamente ma, senza spunti individuali, abbastanza sterilmente.
Sono stati fatti 576 passaggi, meno rispetto a quelli fatti contro il Napoli e il Torino, ma ad esempio più di quelli fatti contro il Bologna. I friulani ne hanno fatti 330, più dei granata capaci di segnare 3 gol. Anche i falli (28) non sono un dato fuori dalla norma. In sostanza non troviamo alcun dato che spieghi questo numero impietoso:
In base al numero di tiri e alla loro posizione, il valore degli expected Goals è il più basso probabilmente da quando si raccoglie la statistica. 4 tiri per i neroverdi, 2 per i bianconeri, per un totale di 0,02 di media per noi. In pratica i nostri tiri avevano 1 possibilità su 50 di entrare in porta!
Per farvi un esempio, Udinese Crotone ha avuto un valore di 0,24-0,30 xGoals, quindi comunque dieci volte superiore.
Quindi, se l’intenzione di Gotti era creare una gabbia difensiva in cui contenere e assorbire il Sassuolo, ci è riuscito alla perfezione, come nessuno finora. E gli vanno fatti i complimenti per un punto che sicuramente tornerà utile ai friulani.
Di contro il Sassuolo è sembrato confuso, costretto a girare palla cercando spazi che non si sono mai visti, costantemente messo alla prova sul rischiare il filtrante o ripassarla sicuramente all’indietro. Una bella maturità, perché due anni fa avremmo tranquillamente perso con due gol di contropiede.
Ora però siamo cresciuti, e la spaesatezza vista in campo, con un continuo cambio di interpreti non molto adatti, forse ha confuso tutti, dai giocatori all’allenatore. Non una brutta partita, chi l’ha vista sa che i ritmi non sono stati affatto bassi, ma una partita poco produttiva.
Le squadre cominciano a conoscere il Sassuolo e questo potrebbe essere un primo preoccupante campanello d’allarme. Questo cambio al 3-2-2-3 consente un uomo in più in attacco rispetto al 4-2-3-1 statico, ma gli interpreti non sembrano ancora rodati.
De Zerbi nelle prossime partite dovrà scegliere se restare coerente a questa nuova impostazione o tornare alla canonica larghezza delle ali nel 4-2-3-1 che era stato l’elemento di svolta della scorsa stagione.