Quando l’avversario si chiude – I problemi del Sassuolo

“Per me l’espulsione di Hickey non c’è e ha compromesso la gara, è capitato anche a noi in passato. È stata una partita falsata da quell’episodio.“
E’ questa l’ammissione di De Zerbi nel post partita di Sassuolo – Bologna, affermazione che gli vale alcuni titoli di giornale come “De Zerbi sincero”.
Sincero sicuramente lo è stato, ma forse non solo per fair play. Probabilmente il Mister, che sperava in una partita 11vs11 con un Bologna in pressing altissimo, rode e non poco per l’espulsione del terzino bolognese.
Infatti, una volta rimasta in 10, la squadra di Mihajlovic si è chiusa nella sua metà campo e ha messo in evidenza (ancora una volta) i limiti del Sassuolo nell’affrontare i blocchi bassi.
L’espulsione è avvenuta al 30′ del primo tempo ma il vero turning point è avvenuto al 62esimo minuto. Infatti fino a quel momento il Bologna, in inferiorità numerica, ha continuato a difendere con la difesa a 4 e ha sofferto il gioco del Sassuolo, soprattutto sulla catena di sinistra, dove Rogerio a tutta fascia e l’ispirato Djuricic creavano spesso superiorità con l’aiuto di Lopez o Locatelli.

Anche il gol di Ciccio Caputo nasce da lì (e da una costruzione dal basso, ma non è questo l’articolo in cui ne parleremo)
Al 62° invece Mihajlovic effettua un triplo cambio. Sposta De Silvestri a fare il braccetto di destra, Tomiyasu largo a sinistra e Schouten a destra e si schiera con un 5-3-1.

Un tifoso attento neroverde sa che la partita è probabilmente finita qua. Infatti, con la difesa a 5 e i 3 uomini a centrocampo il Bologna copre efficacemente sia l’ampiezza che il centro, si chiude nella propria metà e rinuncia a pressare. E il Sassuolo queste situazioni le ha sempre sofferte.
Napoli e Udinese: partite agli antipodi
Le prime avvisaglie si erano avute nella partita con l’Udinese nel girone d’andata. Il Sassuolo veniva da un buon periodo di forma e dalla vittoria di Napoli ma con l’Udinese collezionò solo 0,08 xG (Expected Goals) derivati da 3 tiri da fuori area e 1 colpo di testa su angolo, solo 1 di questi nello specchio.
Anche al ritorno si è ripetuta la stessa dinamica: grande partita con il Napoli, forse una delle migliori della stagione e prova sterile con i friulani.
Non è un caso che la migliore prestazione arrivi contro i partenopei che cercano sempre di recuperare il pallone nella trequarti avversaria, concedendo al Sassuolo spazi importanti nelle retrovie che i neroverdi, con l’uscita dal basso hanno invaso spesso (vedi l’azione del rigore che si può mettere nel dizionario alla voce “costruzione dal basso”),
Subito dopo Napoli, di nuovo la squadra di Gotti ad imbrigliare gli emiliani: un’unica grande occasione concessa a Kyriakopoulos che vale un Expected goals di 0,60 (quasi quanto un rigore) su una partita in cui ne sono stati creati 0,94 xG.

Altri esempi? La seconda partita senza gol del campionato neroverde è contro l’Inter, che non era la corazzata che vediamo oggi. Infatti, i nerazzurri nelle prime 8 partite del campionato hanno subito 13 gol. Contro il Sassuolo, Conte cambia, torna al 3-5-2, stringe Sanchez e Lautaro su Locatelli, trova il gol dopo poco e poi si chiude dietro e riparte.
Ripartire dalla qualità
La migliore prestazione offerta contro un blocco basso è stata probabilmente la partita casalinga contro il Genoa di Ballardini e non credo sia un caso che coincida con la migliore partita stagionale di Jeremie Boga (gol e assist).
La capacità di Boga di saltare l’uomo (4,53 dribbling completati nei 90’, tra i top 5 in Europa) e di portare il pallone in area sono mancate più volte in questa stagione, costringendo il Sassuolo a sbattere contro le difese posizionali avversarie.
Infine, e forse è questa la situazione che risalta di più in queste partite, manca il famoso piano B. All’interno di uno spartito sempre vario e complesso come quello orchestrato da De Zerbi, quando l’infinita varietà del gioco di posizione non ha stanato gli avversari, ci si accorge della mancanza di alternative.
“Noi siamo questi. Non possiamo giocare palla lunga su Caputo, non potevamo fare cose diverse da queste, ma le avremmo dovuto fare con maggiore qualità. Se fosse arrivato Scamacca l’avremmo preso ma non è andata così”
Quante volte abbiamo visto Ferrari, sul finale di una partita, salire ad attaccare l’area per dare un’opzione in più in avanti? Quanto sarebbe stato utile il ritorno di Scamacca, non da considerare come il salvatore della patria, ma come un’alternativa di livello per provare a spizzare una palla alta o prendere un cross? (Il Sassuolo è penultimo per cross completati in questa stagione e solo 3 gol segnati di testa).
La verità, come dice il mister, è che ad oggi il Sassuolo non ha un’alternativa a queste situazioni, se non quella di alzare la qualità del proprio gioco (come squadra e come singoli), aumentare velocità e ritmo degli scambi (del pallone e di posizione), migliorare l’ultimo passaggio e diventare più furbi e maliziosi nella gestione di alcuni momenti del match.
immagine copertina Ansa