Passo falso nella nebbia

Continua l’imbattibilità del Sassuolo, arrivato a 5 partite utile consecutive, ma quanto visto (poco, causa nebbia) al Mapei Stadium non è stato certo il meglio che la squadra poteva offrire.

Vediamo i punti salienti di Sassuolo Torino, in attesa che la Serie A si renda conto che ad un certo punto dell’anno le partite di sera a Reggio Emilia è meglio evitarle.

Il Sassuolo è partito con il consolidato 4-2-3-1 con alcune novità nell’undici di partenza: sulla destra Kaan Ayahn, non un terzino di ruolo, è stato preferito a Muldur, mentre Maxime Lopez, a sorpresa, è stato scelto come partner di Locatelli, andando così a comporre una coppia prettamente dedicata al possesso palla. Sulla trequarti, dopo la buona parentesi contro il Bologna, De Zerbi ha puntato su Raspadori. In pratica gli undici che hanno finito lo scorso incontro.

Il Torino ha giocato con il “Giampaoliano4-3-1-2, ma a differenza delle prime uscite stagionali (finora avevano sempre giocato Zaza o Bonazzoli) il tecnico ex Milan e Samp ha optato per Verdi al fianco di Belotti, cercando quindi di conferire maggiore mobilità e duttilità all’attacco granata.

Il Sassuolo ha giocato la sua partita sin da subito come ci ha abituati, costruendo dal basso e cercando di dominare la gara, con Consigli a giocare il pallone e i 2 centrali larghi, con l’obiettivo di sfruttare la superiorità numerica data dalla coppia di mediani rispetto al solo Lukic a coprire la trequarti. Inoltre, potendo contare sulle notevoli doti tecniche di Maxime Lopez e Locatelli, l’allenatore neroverde sperava di dare maggiore velocità all’uscita della palla dalla propria trequarti.

La costruzione dal basso canonica

Il Torino invece, conoscendo le qualità del Sassuolo, non è andato a pressare alto, evitando di farsi stanare (come ha dichiarato lo stesso Giampaolo nel post partita), anzi ha lasciato la prima costruzione bassa ai neroverdi, per poi andare a fare densità centralmente e cercare di recuperare palla in una zona più bassa del campo, tenendo le linee tra i reparti più strette.

Il Torino aspetta il Sassuolo e non si fa attirare

Come ha evidenziato De Zerbi al termine della gara, soprattutto nel primo tempo, il Sassuolo è stato poco lucido nell’uscita della palla, e questo ha portato ad una circolazione più lenta e sterile del solito, finendo così per agevolare i contrattacchi di Rincon e compagni.

Tant’è che possiamo affermare senza timore di smentita come la squadra di Giampaolo abbia giocato per lunghi tratti la sua migliore partita dal punto di vista difensivo. Anche perché, nei match precedenti, la difesa a zona del Toro aveva sofferto particolarmente i cambi di gioco sul lato scoperto e gli attacchi al secondo palo, concedendo più di un gol (vedi Fiorentina e Atalanta).

In questa partita, la formazione granata è riuscita a scivolare più rapidamente senza perdere le distanze tra i vari interpreti e proteggendo così la porta di Sirigu, favorita anche da una mancanza di ampiezza del Sassuolo soprattutto a destra;  da questa statistica infatti risulta evidente come il 54% degli attacchi sia stato portato sul lato sinistro del campo, mentre sul lato opposto Ayhan non è riuscito a supportare Berardi nella manovra offensiva.

Dati Ufficiali Serie A

Con l’ingresso di Muldur, la pericolosità degli emiliani è cresciuta notevolmente: non a caso è stato proprio del terzino turco l’assist per il gol di tacco di Djuricic. Anche la rete del pareggio nasce da uno scambio sulla destra tra il terzino e Berardi, con Djuricic a supporto a creare quella superiorità numerica che nel primo tempo non si era trovata, ed in questo modo il numero 25 si è potuto trovare libero per crossare.

La preparazione dell’assist per Caputo

In fase di costruzione il Toro ha cercato di attirare i neroverdi in avanti per poi verticalizzare subito e cercare Belotti. Il numero 9 ha vinto quasi tutti i duelli con i centrali emiliani, in particolare ha letteralmente devastato (fisicamente e in velocità) Chiriches.

Nel 2° gol del Torino, Lyanco lancia lungo, Chiriches va a contrasto con il “Gallo” in modo troppo morbido, gli consente di controllare la palla e infilzare Consigli.

Nel 3° gol sempre Chiriches perde un duello aereo con Belotti e poi non scappa subito all’indietro lasciando così il tempo all’attaccante della nazionale di prendere la profondità e ricevere palla. 

La palla lunga per Belotti ha creato problemi per tutta la partita. Qui il lancio del 2-1

Cosa non va

La fase difensiva continua a scricchiolare; il gran gol di Chiriches non può oscurare una partita nella quale l’ex centrale del Napoli è stato in costante affanno su Belotti. Il difensore rumeno è entrato colpevolmente in tutti e 3 i gol del Torino. Questa prestazione si aggiunge agli errori in marcatura contro Cagliari (gol di Simeone) e contro lo Spezia (gol e traversa di Galabinov).

Inoltre, cosa che non era accaduta nei precedenti incontri, con il Torino ha commesso errori anche in fase di impostazione perdendo alcuni palloni sanguinosi: come al 56’, quando da un suo disimpegno errato è scaturita una ghiotta occasione per Verdi e solo un grande intervento di Consigli ha impedito all’ex Napoli e Bologna di trovare il suo primo gol stagionale.

De Zerbi ha dichiarato di voler continuare con questa coppia di centrali (Ferrari-Chiriches ndr) per creare la migliore alchimia possibile, (anche se potrebbe inserire in rotazione Ayhan) in attesa del rientro di Marlon, considerato dallo stesso tecnico bresciano come il difensore più forte della rosa e uno dei migliori dell’intera Serie A.

Cosa portarsi a casa

La fase offensiva, soprattutto quella del secondo tempo, con gli interpreti al posto giusto (Muldur – Terzino, Djuricic – Centrale, Boga – Esterno): il Sassuolo ha segnato almeno 3 gol in 10 partite dalla ripresa dello scorso campionato, più di qualsiasi altra squadra nei 5 maggiori campionati europei.

Inoltre, ha realizzato 16 gol in 5 partite, dando l’impressione di poter segnare in ogni momento del match e con ogni interprete; ad esempio, anche in una prestazione non brillantissima, alla prima occasione Ciccio Caputo è riuscito a trovare la via del gol.

A questo si aggiunge il carattere dimostrato: non importa il momento della partita, non importa il risultato (avanti di 3 gol o sotto di 2), il Sassuolo fa il suo gioco, costruisce, domina l’avversario, crea occasioni. Questa consapevolezza, di cui De Zerbi è l’artefice, è tipica solo delle migliori squadre d’Europa.


E scusate se è poco.