Il caso Noor Arabat è chiuso

Dopo tante voci, tanti rumors e tante risate, possiamo dire che è finalmente chiuso uno dei casi più divertenti passati per Sassuolo: il caso di Noor Arabat, in arte Dinor Rdt.
Ricorderete, ce ne eravamo occupati a febbraio, alla chiusura del mercato di riparazione ed in un mondo che non conosceva il Covid ed aveva ancora voglia di ridere.

Noor è un cantante marocchino, classe 2002, che viveva in Francia e militava apparentemente nelle giovanili del Sochaux. A fine mercato, alcuni siti web fra cui Di Marzio (che è la Wikipedia del calciomercato) avevano dato il giovane per acquistato dal Sassuolo.
La notizia era ghiotta perchè Arabat aveva una curiosa seconda vita, dal momento che è un rapper sotto lo pseudonimo di Dinor Rdt con migliaia di follower. Anzi diciamo pure che sembrava il calcio fosse la sua seconda vita.
Dopo tante indagini, non avevamo trovato prove del suo arrivo effettivo. Tutti rimbalzavano la notizia, ma non davano né fonti nè informazioni. Sembrava tutta una grande montatura, potenzialmente a carico del giocatore.
Ad un certo punto una nostra fonte ci aveva spiazzato: “tutto vero, ha un concerto stasera e arriva domani”. Ed effettivamente il giorno dopo il giovane rapper postava una foto da Bologna. Sembrava tutto vero, ma mancava la prova definitiva di un suo coinvolgimento con la società.

Il coronavirus e la sospensione del campionato hanno fatto passare tutto in secondo piano, fattostà che, nonostante il compimento della maggiore età, il giocatore non risultava nelle liste. Ulteriore mistero, la pagina del sito del Sassuolo a suo nome esiste, ma rimanda ad un risultato vuoto.
Alla ripresa della serie A, mentre il Sassuolo prendeva 4 gol dall’Atalanta, Dinor postava foto in piscina con una ragazza disinibita, discretamente poco professionali. Tuttavia aveva pubblicato anche foto del campo del Sassuolo e della sua maglia.

Pochi avevano controllato che la 14 fosse la maglia di Obiang e, dal momento che la Primavera non ha numeri stabiliti, quella maglia in foto NON potesse che essere una maglia stampata da lui.
Per tutta l’estate aveva fatto perdere le sue tracce.
Torna alla ribalta con alcune pubblicazioni sul suo profilo Instagram in cui è al Mapei Center e sfotte Defrel durante gli allenamenti. “Allez mon frère” è un ulteriore indizio sul fatto che abbia dei ganci, oltre al mi piace di Boga che avevamo già sgamato.

Tuttavia ogniqualvolta che postava un video inerente al calcio, Noor era palesemente in un altro posto, non certo a Sassuolo e non al Mapei. Una vita strana insomma, va bene avere i concerti, ma perchè allenarsi nel campetto quando puoi in teoria usare una struttura professionale?
Bizzarro…bizzarro come il fatto che il suo cognome non compaia in NESSUN tabellino della Primavera. E ovviamente mai visto in prima squadra.
E poi Canale Sassuolo lancia la bomba: Noor Arabat non è più un giocatore del Sassuolo!
Ma come? RonalDINOR è già tornato alla base? Ma poi come è possibile, cosa è successo e in che modo la società ha scaricato un giocatore comprato appena a gennaio?
Andiamo a cercare, fra tanti articoli e raramente ne troviamo uno degno. Addirittura in un pezzo di Sassuolo news si parla di lui citando come fonti i SUOI GENITORI che chissà chi li ha contattati. Sembra tutto fumoso, ma alla fine arriva la luce.
In un’intervista proprio di Sassuolo News, il direttore del settore giovanile Francesco Palmieri parla finalmente di Noor e fa luce sulla questione:

E’ un difensore con i piedi buoni e buona struttura. E’ arrivato IN PROVA da noi e non è dispiaciuto per noi. Ha bisogno di un percorso che è stato frenato da questa situazione. Peccato perchè ha lavorato poco più di un mese con noi ma ha fatto vedere delle buone qualità. Quando è venuto IN PROVA mi è piaciuto per la fisicità e poi aveva dei piedi buoni ma abbiamo tanti giocatori di qualità nel nostro settore giovanile e credo possa fare un percorso di crescita importante.
Il caso è chiuso, se avete letto e capito queste parole ora è tutto chiaro.
Il nostro eroe Dinor non è MAI stato comprato dal Sassuolo. Il ragazzo è arrivato in prova, smentendo quindi i suoi post sull’aver firmato “il suo primo contratto professionistico”. Semplicemente è arrivato qui, ha fatto qualche allenamento con la squadra e basta, come le migliaia di ragazzi che fanno un provino in giro per il mondo. Peraltro non possiamo a questo punto escludere che i suoi ganci con i giocatori non abbiano contato…
Ma al di là delle malizie, notiamo la seconda cosa. Il direttore parla AL PASSATO!
L’intervista è del 25 maggio, quindi molto tempo fa, e Palmieri dice “ha lavorato”, “aveva dei piedi buoni” e altre frasi che fanno capire come il provino sia probabilmente finito: Noor Arabat era stato già segato.
Forse si è atteso il tempo di qualche valutazione, ma il fatto che Palmieri ne parlasse già come qualsiasi giocatore (un difensore fisico ma con i piedi buoni? chissà perchè non ne trovano mai di magri e con dei ferri da stiro!) è indizio del fatto che Noor fosse uno dei tanti, e non si è investito su di lui.
A settembre, seguendo fonti locali, sembra che il suo nome sia stato inserito fra quelli autorizzati ai test al Mapei Center, ma poi è arrivata la notizia. E come sempre dobbiamo chiederci: ma come facciamo a sapere che veramente se ne è andato?

E la risposta è sempre la stessa: ce lo dice lui! Infatti escono articoli perchè il ragazzo ha azzerato tutti i post sul suo profilo, restano con le sue migliaia di follower, ma di fatto cancellando tutte le prove della sua avventura. Ha tolto il tag nel suo profilo al Sassuolo, e addirittura ha tolto la dicitura “international marocain”. Chissà che forse qualcuno lo abbia sgamato e gli abbia chiesto il conto, chissà che lui abbia deciso di cancellare tutto perchè stufo. Chissà cosa passa nella mente di un 18enne rapper che si è allenato con il Sassuolo, una vita comunque già più incredibile di quella di chi vi scrive, lo ammetto.
Così finirebbe la storia, se non fosse che di recente Dinor Rdt ha nuovamente pubblicato le foto sul suo profilo, fra cui quella con la maglia neroverde. Chissà forse c’è un altro capitolo, ma questa storia ha già una grande morale.
Prima di tutto ci insegna come ognuno oggi sia sponsor di sé stesso. Il ragazzo è stato un fenomeno nel far credere ai suoi fans e anche a buona parte della stampa di essere un fenomeno e di aver firmato un contratto con un club di Serie A. LUI è sempre rimasto l’unica fonte delle informazioni riguardanti lui, nessuno ha mai saputo nulla di reale. Sarebbe curioso poter verificare che ricaduta ha avuto sulla sua popolarità, magari in termini di followers. E poi, checchesenedica, questo ragazzo ha avuto l’occasione di provare con i grandi calciatori e vedere da vicino una bella realtà. Il tutto perchè ha saputo vendersi.
Ma soprattutto, siamo arrivati ad un punto del calciomercato per cui l’annuncio conta più della realtà stessa. Tutti si sono buttati sulla notizia, senza verificare né pensare a cosa ci fosse sotto, ma fidandosi di uno che diceva “mi hanno ingaggiato” e bona leh.
Non che ci siano state gravi conseguenze eh, la società non ne ha risentito più di tanto, minimizzando la cosa. E lui non è che ne abbia avuto danno, anzi. Ma se uno ci pensa, alla fine tutto, PERSINO QUESTO ARTICOLO, è basato su qualcosa di non vero.
E questo è il calciomercato nel 2020, del presente e del futuro. Qualcosa basato sul possibile, sulla vendita di un’idea, sulla narrazione di una storia e sulla sensazionalità dei nomi. Sul lavoro di poveri giornalisti che scrivono di ogni balla di fieno che rompa la noia, e che si appendono a qualunque cosa possa essere interessante.
Su tutto, in pratica, tranne che la verità. Su tutto, insomma, tranne che il calcio.
E forse è questa la più grande magia.