La corsa Europa che non c’è mai stata

Il pareggio della Lazio contro il Torino ha salvato matematicamente i granata, rendendo inutile l’atteso incontro contro il Benevento all’ultima giornata, con le streghe già retrocesse. Con lo scudetto già assegnato, rimane quindi aperta solo la lotta per la Champions League che permetterà solo a 2 tra Napoli, Milan e Juventus di staccare il pass per la grande Europa.
Sicuri?
Beh a leggere i giornali sì, è così, non c’è nient’altro in ballo di interessante.

Peccato perchè a noi risultava che il Sassuolo si giocasse ancora l’accesso all’Europa. Il settimo posto, è vero, di una coppa nuova e di “terza categoria”, è vero, ma pur sempre una coppa europea. Tuttavia la maggior parte dei media ha scelto di non raccontare questo scontro fra la Roma e il Sassuolo, non si sa bene perché.
Qualche mese fa sembrava tutto chiuso, è vero, ma da ben 4 giornate le due squadre sono separate da soli 2 punti: un passo falso della Roma sarebbe sufficiente a mettere entrambe sullo stesso livello. Siamo arrivati all’ultima giornata e siamo ancora così, con due lunghezze di distacco e una situazione di differenza reti che avvantaggia i giallorossi (i due scontri diretti sono stati entrambi un pareggio). La Roma ha 4 gol di vantaggio sul Sassuolo che in caso di pareggio romanista dovrebbe radere al suolo la Lazio.
Difficile, quasi impossibile crederci, non lo mettiamo in dubbio.
Questo però non toglie un senso di amarezza verso chi ha scelto, perché non può essere beata ignoranza, di non raccontare queste giornate come meritavano. Le narrazioni possibili c’erano eccome.
Entrambe le squadre cambieranno allenatore l’anno prossimo, e questo ha spesso rubato la scena al campo. Eppure né l’arrivo di Mourinho, né la partenza di De Zerbi hanno consentito di porsi la domanda “ma Mourinho arriva anche senza l’Europa?” o “ma De Zerbi se ne andrà anche con l’Europa?”. No, ci si è focalizzati sui mister come se fossero più interessanti dei risultati stessi. Fonseca è oggetto di speculazioni praticamente dalla seconda giornata senza apparenti meriti sportivi.

Sfogliando le pagine dei principali quotidiani sportivi, raramente si trovava un focus, una “classifica avulsa” come piace dire o un confronto anche solo fra le due squadre. Pagine e pagine sulla lotta Champions, qualcosina sul futuro dell’Inter, una paginona sul Toro senza parlare di retrocessione (questo in particolare un giornale), ma francamente pochi approfondimenti sul settimo posto.
Spiace perchè entrare in questi sette posti non è cosa da poco, era uno degli obiettivi dichiarati del Sassuolo e anche forse l’unico modo di scardinare un po’gli equilibri fra le big. Se la Roma dovesse farcela, quest’anno andrebbero in Europa le stesse sette squadre dello scorso anno, una cosa che non accadeva da 10 anni, prima dell’era Juventus per interderci.
Non che si debba per forza, non stiamo attingendo alla retorica “anti Superlega”, solo dicendo che argomenti ce ne erano, motivi per interessarsi alla questione, sottolineature che possono passare anche dai giocatori. Il Sassuolo di questo anno ha portato 4 giocatori contemporaneamente a Coverciano, tre allo stage pre-Europeo fra cui uno dei più giovani. E una coppa tutta nuova!

Ecco, sembra che “Europa Conference League” sia una parola proibita, nonostante sia la terza e nuova competizione UEFA, anche in risposta a tutto il movimento geopolitico degli ultimi mesi. E sembra quasi che il non parlarne sia dettato dall’imbarazzo di non saperne nulla, di non avere approfondimenti ed “esperti” che siano in grado di spiegare regole e cambiamenti. Forse c’entra anche l’indecisione sui diritti tv? Non sappiamo.
Sappiamo solo che se prendete oggi un giornale qualsiasi o una homepage fra i siti sportivi più famosi non c’è UNA notizia riguardo alla “volata” del settimo posto.
Vedendo l’atteggiamento arrendevole con cui la Lazio ha regalato un derby, con cui i giocatori della Roma hanno festeggiato, con cui tutti i media diano già la Roma proiettata nel futuro con Europa e Mou, viene quasi davvero da pensare male.
Peccato perché certamente in un momento di bassa intensità di tifo, fra paure e restrizioni, in un momento in cui essere attaccati al calcio è oggettivamente sempre più difficile, un po’ di carica avrebbe fatto bene all’ambiente neroverde, che ora si avvia all’ultima partita di campionato verso un potenziale punteggio da record e un possibile settimo posto senza che nessuno lo metta in conto.
L’impresa è difficile, quasi impossibile. Di questa indifferenza ce ne faremo una ragione e magari cercheremo di chiudere le porte in faccia a chi da 9 anni racconta il Sassuolo come una “favola”, una “Cenerentola” di provincia e altri diminutivi che di solito usano gli anziani con i giovani quando si sentono messi in pericolo.
Il Sassuolo vola verso il nono anno di Serie A consecutivo, è una realtà ormai affermata e lo sarà al di là delle narrazioni scadenti di cui oggi disponiamo.