Come ha cominciato il Sassuolo

Se i Mondiali hanno scandito gli anni della nostra vita, le pause nazionali scandiscono la stagione e consentono ragionamenti e aste del fantacalcio.

Berardi, Caputo e Locatelli stanno volando alla corte di Mancini, assieme a loro Chiriches, Ayhan, Muldur, Djuricic, Haraslin e Kyriakopoulos. Potrà tornare a lavorare invece il tanto atteso Jeremie Boga, fresco di tamponi negativi.

Abbiamo visto 3 partite, peraltro molto diverse tra loro, che ora finalmente possono dirci qualcosa su questo Sassuolo, sia a livello tattico che effettivo. Ci sono elementi per impostare un ragionamento su come sta andando e come verosimilmente può andare la stagione del Sassuolo.

Lo analizziamo per punti.

1 – LE PARTITE

Di tre partite, due hanno dato 3 punti, una un pareggio. Avversari tutti inferiori, senza scuse, al nostro organico e alla nostra forza.

Contro il Cagliari è mancato il mordente finale, la cattiveria e la spietatezza che sono state invece decisive per il poker al Crotone. I sardi sono stati dominati, ma ci hanno strappato un punto, il Crotone ci ha fronteggiato a testa alta, ma ha pagato le ingenuità.

Come dice il mister, giustamente c’è da fare i complimenti al Sassuolo per il cinismo, visto che quando i neroverdi lo subiscono sono tutti a fare i complimenti agli altri e la lezioncina a questo Sassuolo che “eeeh ma se tieni la palla senza tirare, il possesso non serve a niente”.

La partita più normale possiamo dire sia stata la trasferta contro lo Spezia. Sette gol prodotti, tre annullati per fuorigioco e quattro correttissimi. Un gol, di testa, incassato.

Analizzando la partita con lo Spezia possiamo vedere che quando ispirati, i giocatori producono molto e bene, senza limitarsi ai tiri da fuori spesso inutili. Abbiamo tirato 33 volte contro Cragno, poi 12 contro Zoet e infine solo 7 volte contro Cordaz. Meno tiri di quanti fatti dai calabresi!

Sembrerebbe un trend da stanchezza, e invece potrebbe essere una raffinazione proprio del possesso palla e del liberarsi al tiro di cui Caputo potrebbe beneficiare ulteriormente. 

Tutto però relativamente agli avversari affrontati, A breve dovremo dimostrare di più. Andiamo allora oltre con gli altri temi.

2 – COME COSTRUISCE LA SQUADRA

Nelle prime tre giornate si è vista sostanziale continuità con l’anno scorso in fase di costruzione, con uno schema di partenza impostato principalmente sul 1-2-4-3-1 (ovviamente contiamo Consigli, sempre più importante). Grazie a questo schema spesso abbiamo dominato il possesso.

Nello studio di Sky Sport, Lele Adani ha paragonato più volte il gioco del mister al “guardiolismo”, ma la fase di costruzione è molto diversa da quella del catalano che parte con tre difensori e due centrocampisti.

Quando l’azione si sviluppa da fuori area, il portiere è fuori causa e un terzino si alza sulla linea dei trequartisti per andare a formare un 2-3-4-1 con Bourabia o Obiang ad occupare la posizione del terzino.

L’inganno per l’avversario scatta quando è Locatelli ad allargarsi, perchè spesso gli viene concessa la palla scoperta. Contro il Crotone ad esempio c’è un lancio magistrale per Berardi che porta al gol e che nasce proprio dall’allargamento del centrale.

Quando queste tre opzioni sono precluse, parte il lancio lungo che spesso si basa sulle sponde di Ciccio e che non sempre riesce. Questa è sicuramente la fase da affinare meglio, anche perchè mancava l’esplosività di Boga sulla seconda palla.

3 – SOSTITUIRE BOGA

Il grande assente delle prime uscite è stato ovviamente l’ala di sfondamento Jeremie. L’ivoriano rendeva la fascia sinistra un vero pericolo per gli avversari, che senza di lui hanno potuto distribuire l’impegno. Nella prima partita è stato impiegato Haraslin a sinistra, poi è stato adattato Djuricic con Defrel centrale dietro Caputo. 

La sua assenza ha pesato in fase di costruzione,abbiamo detto, ma ha consentito di creare un doppio fulcro al centro del campo, molto interessante.

Mentre Haraslin ha sostituito pari pari il ruolo di ala esterna, il serbo ha logicamente teso ad un maggior accentramento. Le posizioni medie contro Spezia evidenziano come Filip sia stato molto più vicino a Defrel rispetto a Berardi, eppure è riuscito comunque a trovare la chiave del gol con il suo talento (e le sue buste).

Per quanto adattato, sembra che Djuricic non possa fare a meno di “essere Djuricic” e quindi creare gioco al centro. In un’occasione da gol poi annullato per Caputo, Defrel si allarga splendidamente per liberare il numero 10, che nell’half space è riuscito a servire Ciccio.

Se Defrel ha sostituito molto bene Djuricic al centro, Boga non è stato “replicato” e non ha un vero e proprio sostituto perchè Filip da qualcosa di diverso e che spesso può portare allo scontro con la difesa schierata, senza possibilità di allargare il gioco.

4 – QUALI TERZINI

Il parco terzini del Sassuolo è onestamente uno dei migliori della Serie A, ma in queste sfide ha avuto delle novità. Rogerio non è mai stato disponibile, quindi Kyriakopoulos ha avuto bisogno di Toljan per rifiatare. Eppure non è sembrato un buon adattamento.

Il greco a differenza di Rogerio ha la tendenza ad accentrarsi, ma con Djuricic che non allarga le maglie, ha dovuto imporsi la sovrapposizione sull’esterno che effettivamente viene molto più naturale a Toljan.

Ma l’inversione di piede sembra aver tolto molto potenziale alla grande spinta atletica del tedesco. Non a caso il rigore che porta un vantaggio preziosissimo contro il Crotone nasce proprio da Djuricic che si accentra e l’ex Asterias che si butta nello spazio e trova con il cross il braccio del difensore.

Poche azioni pericolose quando Toljan va sul mancino, invece, nonostante l’ex Borussia Dortumund abbia confermato il suo strepitoso atletismo. Ma non è l’unico ballottaggio che desta perplessità.

5 – MVP E COMPAGNO

Il miglior giocatore di questi sprazzi di Serie A neroverde è certamente Manuel Locatelli. La sua crescita è sotto gli occhi di tutti, la Nazionale e la corte bianconera hanno certificato un sentore che noi avevamo da tempo: il ragazzo è diventato un giocatore pazzesco.

Insostituibile per De Zerbi, che lo ha messo sempre titolare e gli ha dato le chiavi del gioco. Pensate che è talmente fissato che è riuscito a farsi l’assist da solo per il 4-1 contro il Crotone nonché suo primo gol di stagione. Non servono i numeri per spiegare il talento di questi giorni, non dilunghiamoci.

Di fianco a lui invece sono nati un po’ di dubbi, forse il più grande nodo che ancora De Zerbi deve sciogliere. Se in principio è partito come sempre Obiang, Bourabia ha prima pescato il jolly del pareggio contro il Cagliari e poi giocato molto verticalmente contro lo Spezia.

Ciò gli è valso la maglia di titolare contro il Crotone lui ha ripagato la fiducia del mister con un calcio sugli stinchi buono per il rigore. Una prestazione nervosa, che apre quindi un dubbio.

Obiang sembra consentire più ordine, ma meno brio. Il marocchino garantisce estro, ma anche qualche disattenzione di troppo. Manca Magnanelli, ancora ai box, e arriva il nuovo e necessario acquisto Maxime Lopez.

Il rebus di centrocampo sembra lontano dalla soluzione e forse è il punto su cui il mister ha mostrato più ripensamenti.

6- LA DIFESA

Da sempre tasto dolente, in queste partite è stata croce e delizia del gioco dezerbiano.

Da un lato abbiamo subito solo 3 gol, appunto, quindi sotto la media dell’anno scorso e con modalità più incoraggianti. Sono arrivati infatti da due colpi di testa e un rigore, quindi abbiamo concesso veramente poche occasioni di penetrazione in area o contropiedi fulminanti da nostri errori.

1a GIORNATA vs CAGLIARI
2a GIORNATA vs SPEZIA

Inoltre le statistiche di impostazione dei difensori sono rilevanti: sia nella prima che nella seconda giornata Ferrari e Chiriches sono stati nella top4 dei giocatori per passaggi riusciti, con circa 100 passaggi a buon fine per partita. Un numero che testimonia la crescente confidenza con i piedi del duo, con fra l’altro Ferrari già a 2 assist e di nuovo pericoloso nell’area avversaria.

Il paradosso è vedere il gioco aereo nella propria area, in difesa. Galabinov e Simeone per due volte sono stati capaci di intercettare liberamente un cross insidioso con la difesa pienamente schierata e in superiorità numerica. Nei gol c’è praticamente solo la punta centrale in area, e spesso è il difensore rumeno che perde la marcatura non intendendosi.

il gol di Galabinov per il pareggio ligure

Traversa di Galabinov di nuovo liberato da Chiriches

Gol di Simeone del vantaggio cagliaritano, con brutta girata di Consigli

E infine altro colpo di testa del Cholito, fortunatamente fuori

Le sirene inglesi di Marlon e l’inserimento di Ayhan hanno reso possibile vedere per tre volte di fila la stessa coppia di centrali titolari, un evento più unico che raro. Ma il brasiliano è rimasto, il turco è già subentrato con buon minutaggio e dovrebbe tornare dai problemi fisici anche Romagna.

Probabilmente torneranno le pesanti rotazioni del mister, non illudetevi fantallenatori.

7- GIOVANI PROMESSE

E Raspadori e Traorè? Pochi, pochissimi minuti per i classe 2000 che avevano giocato di più lo scorso anno.

Traorè non è stato più utilizzato esterno, nonostante fosse stato adattato a quel ruolo sempre per l’assenza di Boga, e ha preso la trequarti solo per 20 minuti circa. Di lui si stanno perdendo le tracce, con frequenti accenni di De Zerbi alla sua crescita. Potrebbe essere l’anno decisivo per il talento ivoriano.

Giacomo Raspadori addirittura non è mai sceso in campo, con l’highlander Caputo a timbrare tutti i 270 minuti. Eppure le apparizioni nel corona-campionato erano state degne di nota e avevano attirato su di lui le attenzioni di molti. La società e il mister puntano su di lui, a prova di questo non è stato girato in prestito come altri suoi coetanei, ma le lancette corrono anche a 20 anni.

Oltre a loro anche il blocco di Primavera con Manzari e Ghion sembra confermato e senza grandi novità, ma il loro utilizzo forse davvero è dipeso dalle partite ogni tre giorni. Senza questo tour de force, i cinque cambi potrebbero non essere sufficienti per fare accumulare loro esperienza

QUINDI

quindi BENEper questi 7 punti, bene per i premi ai convocati di Coverciano e bene per i ritorni dagli infortuni. Bene il mercato chirurgico che è intervenuto rapidamente sulla mediana bisognosa e non ha dato scossoni.

MALE per le flessioni viste contro squadre da battere, anche se poi effettivamente sconfitte, e per le piccole disattenzioni.

Forse il Sassuolo sta davvero diventando una di quelle squadre cattive, contro cui non ti chiudi ma provi a giocare a testa alta e alla fine vieni fregato dal talento dei singoli. Che c’è ed è tanto. Con la flessione della Roma, la rosa corta della Lazio e le incognite sulla conferma di Milan e Napoli, c’è margine per provare ad inserirsi nella lotta per l’Europa. Una lotta che tutti ormai puntano apertamente.