Che fine ha fatto RETO ZIEGLER

Da anni a Nyon si riunisce il gotha del calcio europeo per un’occasione sempre più spettacolarizzata, ovvero i sorteggi di Champions ed Europa League. E se dalle urne di Nyon escono abbinamenti destinati a fare la storia, dalle sue case è uscito nel 1986 un giocatore che ha fatto la “storia” neroverde: Reto Pirmin Ziegler.
Noto più comunemente (ed inspiegabilmente visto che non conosciamo altri Ziegler) con il nome-e-cognome di Reto Ziegler, il calciatore svizzero era uno dei fiori all’occhiello della “fortunatissima” campagna acquisti del Sassuolo neopromosso nel 2013. Un terzino di spinta, di esperienza internazionale e con persino una partecipazione al Mondiale di Sudafrica 2010. Un profilo interessante che però sollevava già all’epoca qualche dubbio.

Infatti nonostante una stagione di grande calcio in cui aveva contribuito all’indimenticato quarto posto della Sampdoria, dimostrando peraltro ottime doti balistiche anche su punizione, la sua carriera era già in discesa. Dopo la pazza retrocessione della banda blucerchiata di Palombo, Pazzini & Cassano, era passato alla Juventus a parametro zero per sposare il progetto di Del Neri e del suo 4-4-2.
Peccato lo avesse fatto con un anno di ritardo, perché la nave di Del Neri era già affondata e ora tutto era in mano ad Antonio Conte. Nonostante Ziegler fosse uno dei nomi sul taccuino dei parametri zero di Marotta, il neo allenatore bianconero non aveva voluto nemmeno vederlo nei novanta minuti: a settembre e senza mai esordire con la maglia juventina, Ziegler veniva girato in prestito al Fenerbache.

Dopo un anno al Lokomotiv Mosca e un anno nuovamente al Fenerbarche in Turchia, Ziegler era tornato in Italia proprio al Sassuolo. E qui comincia la nostra storia.
Una storia però molto breve. E’ il suo ultimo anno di contratto e il club neroverde vuole probabilmente puntare a offrirgli un biennale aggratis in caso di buone prestazioni. Peccato queste fatichino ad arrivare, perché con Di Francesco non scatta il feeling nonostante si riveli anche valido come tornate nel 3-4-3 di emergenza “difranceschiana”.
Il tabellino segna 18 presenze, nessun gol e nessun assist. Le bombe da fuori area sono un ricordo e nonostante una neopromossa non sia certo l’ambiente migliore per rigenerarsi, non possiamo certo definire la concorrenza di Alessandro Longhi come asfissiante.

Alla fine, lo sappiamo, la spunta il nostro Longhi, fedele alle idee del Difra e faccia pulita del Sassuolo Made in Italy che cominciava a raccogliere consensi mediatici. Il telefono di Ziegler non suona a fine campionato e lo svizzero torna a Torino senza essere benvoluto.
A settembre, Ziegler si svincola dal contratto e torna a casa sua. In realtà, andando a scuriosare il suo profilo Trasfermarkt si scopre che il “free agent” ha caratterizzato tutto il percorso del terzino. Pur essendo stato tesserato in 13 squadre, solo due hanno realmente pagato il cartellino. Il Tottenham spese un milione per prelevarlo dalla Svizzera, mentre la Samp ne spese due per comprarlo dagli inglesi. Quello che è seguito sono stati prestiti e parametri zero.
A febbraio 2015 trova spazio nel Sion, squadra svizzera di tutto rispetto con cui milita anche in Europa League proprio negli anni in cui il Sassuolo arriva al miracolo dell’ex Coppa Uefa. Sembrerebbe quindi una ripresa per la sua carriera, ma non dura molto.
Dopo due anni l’idillio finisce e il calciatore si svincola di nuovo pagando di tasca sua. Trova un numero di maglia al Lucerna, proprio la squadra svizzera contro cui il Sassuolo ha esordito fuori dai confini nazionali, ma qui siamo già nel 2017.
Sembra quasi che l’ombra del neroverde non riesca a distaccarsi del tutto dalla sua vita, sembra che ci sia sempre un rimando o un piccolo ricordo di quella che effettivamente è l’ultima esperienza in Serie A e nei cinque campionati maggiori dopo aver girato anche Premier e Bundes. Quello che qualcuno definirebbe “il calcio che conta”.
E forse c’è un solo modo per scrollarsi di dosso tutto dai fantasmi ai rimpianti fino alle paure per il futuro che legittimamente possono assalire gli sportivi, ed è prendere l’aereo e andare lontano. E Reto Ziegler lo fa davvero! Perché nel gennaio del 2018 ha preso un aereo intercontinentale e dall’aeroporto di Ginevra è sbarcato a quello di Fort Worth. A Dallas. In Texas. Negli Stati Uniti d’America!
Ebbene Reto Pirmin (per gli amici Reto) Ziegler si è accasato ai FC Dallas, la squadra della principale città texana che milita nella West Conference della MLS Americana. E non è tutto!

E’ rapidamente diventato punto fisso della squadra nonché vice capitano, portando un vento di internazionalità al Toyota Stadium. E nell’ultimo campionato, dominato da Carlos Vela e dai 30 gol del figliol prodigo Zlatan Ibrahimovic per i Galaxy, il nostro Ziegler è riuscito comunque a mettere a tabellino ben 5 gol e 33 presenze. I Dallas si sono qualificati ai playoff ma hanno ceduto a Seattle, poi laureatisi campioni.
Pare quindi che il nostro Reto a 33 anni abbia ravvivato finalmente il suo palmares, ma attenzione. Perché il contratto che lo lega allo zio Sam è scaduto a dicembre 2019 con la fine della stagione americana… e a Reto Ziegler i rinnovi non sono mai piaciuti.
Potrebbe sbarcare al Milan allora..