EDITORIALE. Resa con onore

Il fischio finale di Sassuolo Milan non ha solo decretato la fine dell’incontro, ma ha anche sancito la sentenza finale su questo campionato, sugli obiettivi raggiungibili e raggiunti. Il Sassuolo è fuori dall’Europa League.
Con ancora 3 partite da disputare, i punti di distacco da Milan e Roma sono troppi e irraggiungibili. Il Napoli, calante e prossimo sfidante, è già certo della qualificazione per la Coppa Italia, quindi anche superarlo avrebbe solo il sapore della gloria.
Eppure per un po’ ci si è creduto, anzi secondo De Zerbi “qualcuno ci ha creduto, altri no” durante il corso della partita. Una partita, a dirla tutta, dove il Sassuolo è stato spesso in affanno, con un Milan efficace e capace di metterlo in difficoltà come non si vedeva da 8 partite, dall’Atalanta.
Pioli ha saputo bloccare bene i nostri terzini e pressare intelligentemente la linea di impostazione. Solo il talento, sempre più straripante, di Locatelli ha permesso qualche risalita e verticalizzazione. Tuttavia le ali erano spesso isolate e Caputo circondato. Siamo stati studiati bene, purtroppo.
Segno di serietà e rispetto nei nostri confronti, segno che il tecnico immaginava una dura partita e la giudicava decisiva. Questo anche a costo di perdere due giocatori nel primo tempo per infortuni perché, probabilmente, schierati anche se non al massimo. Non a caso proprio con questa vittoria il Milan si è convinto a proseguire con il tecnico.
Se una volta siamo stati autori dell’esonero di Allegri, all’altro ex neroverde Pioli, stavolta abbiamo portato bene. L’ombra di Rangnick si è allontanata e ora l’allenatore ha un contratto fino al 2022. Il duello con De Zerbi si ripeterà.
Il Sassuolo però si è complicato altamente le cose. Sui due gol ci sono pesanti errori, dovuti sia alla stanchezza che alla poca concentrazione. Non ha caso Muldur è stato sostituito adattando Rogerio a destra, dopo essersi perso per 3 volte Ibra. Due sono costate un gol.

Anche l’intervento di Bourabia è sconsiderato. Un eccesso di foga a cui il centrocampista è purtroppo abituato e che gli era costato anche il primo giallo. In due minuti il Sassuolo è passato in svantaggio numerico e di punteggio.
Nel secondo tempo si è visto un Sassuolo sostanzialmente distrutto fisicamente e moralmente. La palla ha continuato a girare, ma solo Consigli ha evitato un peggior punteggio, perchè non sono mancate le conclusioni, ma proprio l’ultimo passaggio. La g(G)abbia rossonera ha funzionato.
Eppure non si è smesso di giocare. A fatica, con ritmi sempre più bassi, ma senza perdere la propria identità anche in dieci. L’impressione è che il Milan pagherà questa partita fra infortuni e squalifiche, ma al contempo che questa partita sia giunta troppo tardi per noi.
Si finisce con l’onore delle armi, un applauso immaginario che dovremmo tributare a questi ragazzi che si sono ripresi e hanno dimostrato carattere. E soprattutto ci hanno fatto sognare. Di questo bizzarro e imprevedibile campionato ci ricorderemo delle grandi goleade viste e della sensazione di potercela giocare con tutti.
Del sogno di arrivare in Europa, delle gerarchie ribaltate dal turnover e dalla grinta, delle sorprese e delle delusioni, delle speranze riposte nell’anno prossimo. Un anno in cui, chissà, forse la parola magica verrà pronunciata anche prima.