Che fine ha fatto RICHMOND BOAKYE

Per molti nostri coetanei il nome “Richmond” vuol dire una sola cosa: una scritta bianca sul sedere di un paio di jeans decisamente troppo costosi in rapporto alla qualità. Ma per un vero “Occasionale”, Richmond è soprattutto il nome di battesimo di un fenomeno della Serie B: Richmond Boakye.

 Boakye nasce in Ghana, nella capitale Accra, nel 1993. Lo stesso anno di chi vi scrive in questo momento, giusto per farvi capire l’emozione di questa ricostruzione. 

Da giovane milita nel D.C. United, una squadra ghanese che non ha nulla a che vedere con i supereroi, ma in giovanissima età disputa un torneo in Liguria con la sua squadra. Una di quelle opportunità che per un giovane ragazzo nei primi anni Duemila, ancora digiuni da Youtube e piattaforme di scouting, valeva una vita. E Boakye si fa trovare pronto.

Impressiona gli osservatori del Genoa che lo comprano e lo portano in Primavera. Nonostante la giovane età, solo 15 anni, entra già nel giro di una delle migliori primavere liguri. Sotto la guida di Luca Chiappino, i giovani grifoni conquisteranno un campionato, una Coppa Italia e una Supercoppa di categoria fra il 2008 e il 2010.

L’annata è farcita non solo da Boakye, ma da un giovane Mattia Perin e un talentuoso Stephan El Sharaawy. Tuttavia capocannoniere delle fasi finali che varranno lo scudetto sarà il difensore Diego Polenta, con la sua infallibilità nei rigori (3 segnati in 3 partite) poi mai vista in Serie A.

Torniamo a Richmond, che attira complimenti e attenzioni. Il Genoa stesso decide di promuoverlo e lanciarlo in prima squadra: esordisce il 3 Aprile 2010 in prima squadra in Serie A a 17 anni contro il Livorno. Ma non solo, perché in quell’occasione riesce anche a bucare Rubinho segnando il suo primo gol. E’ il terzo più giovane marcatore all’esordio di sempre, una statistica che francamente sembra calcolata solo per lui.

A questo punto, Richmond è un ragazzo ambito e la sua storia arriva a Sassuolo. Il club neroverde è in rampa di lancio e ne chiede il prestito secco senza pretese. Il Genoa acconsente volentieri anche perchè lo cede in coppia con un suo compagno, Isaac Cofie che forse meriterebbe articolo a parte…vedremo.

Boakye esordisce con il botto in neroverde, dal momento che segna sia ad Agosto in Coppa Italia, che all’esordio in B contro la Nocerina. Non ci vuole molto prima che Fulvio Pea lo metta al centro del progetto. 

Boakye, infatti, ha caratteristiche sopraffine. Nonostante nasca come punta centrale, riesce a destreggiarsi molto bene con il dribbling viste le sue qualità atletiche. E’ rapido nell’affondare in area, ma non disdegna di ricevere largo e rientrare sul destro. Per questo, nonostante il suo posto di “9” sia assicurato anche dagli acciacchi di Bruno, spesso Pea lo schiererà largo. La sua prima stagione in B è ottima, nonostante il Sassuolo esca ai playoff con grande amarezza.

Un derby dominato anche dalla doppietta del ghanese

In estate, però, arrivano le attenzioni della Juventus, non ancora campione d’Italia. Iniziava in quegli anni il piano di investimento con cui Beppe Marotta si prenotava i giovani più promettenti. E il Sassuolo ne capiva l’ambizione. La metà di Boakye viene pagata ben 4 milioni al Genoa, ma il giocatore rimane in neroverde in prestito.

L’anno successivo sembra essere l’anno della consacrazione: il Sassuolo che sembrava disfatto dai playoff, trova Eusebio Di Francesco e un nuovo talento di un anno più giovane di Richmond che trascina i neroverdi nella cavalcata del primo posto e della Serie A.

Nella prima parte di stagione, Boakye mette a segno 9 gol e 4 assist e il Ghana lo convoca per la Coppa d’Africa 2013 a soli 20 anni. Tuttavia, come spesso accade, la Coppa africana è veramente scomoda e inopportuna per gli atleti. Qualcosa comincia a scricchiolare.

Il gol comincia a scarseggiare, e parliamo di una punta. Di Fra lo schiera sempre più largo e questo comincia a confonderlo. Il fatto di essere propenso al tiro piuttosto che al gioco lo rende dipendente dai numeri delle reti. La squadra rallenta e non riesce a sferrare il colpo finale, arrivando a giocarsi il primo posto all’ultima giornata, come ben sappiamo. E Boakye non segna.

Alla fine la stagione si conclude in maniera epica, ma la nostra storia neroverde con Richmond finisce. La Juventus lo gira in prestito all’Elche, non si sa per quale motivo. Ma il giovane approva e sembra cominciare ad ingranare: il 25 settembre 2013 si infila fra Pepe e Sergio Ramos e segna al Real Madrid.

Ma gli acuti tardano e sembra che il vizio del gol si stia perdendo. A fine stagione saranno solo 6 e senza infamia e senza lode, Boakye torna alla Juve. L’investimento però è finito, ora gli occhi e il bilancio sono orientati verso i vari Immobile, Berardi, Zaza…per 2,7 milioni è ceduto all’Atalanta.

La Dea non è ancora quella del Gasp e su di lui c’è poca fiducia, qualche partita ad inizio stagione, ma poi solo 6 presenze nel girone di ritorno. Boakye è fuori dal giro e anche il Ghana non chiama più. Il ragazzo ha “ormai” 22 anni e sembra che nessuno voglia più puntare su di lui.

La stagione 2015-2016 è forse il picco del tragicomico. Dopo un inizio di campionato in nerazzurro, viene girato in prestito in Olanda al Roda JC, una squadra che conoscono solo le persone che hanno giocato a PES 6 e ogni campionato master di serie B erano costretti a radere al suolo sconosciute squadre olandesi. Probabilmente Boakye è fra questi.

Il prestito va malissimo, Richmond non gioca quasi mai e a Gennaio torna a Bergamo. Ma nessuno lo vuole lì, così viene dato al Latina in Serie B. Con i nuovi nerazzurri non va benissimo ma è oggettivamente uno dei giocatori più forti della rosa, quindi gioca anche senza segnare. La stagione dopo il Latina ci crede e lo riscatta per 2 milioni, non pochi per il club.

Ma la stagione 16/17 ricomincia senza gloria, con ancora tanti minuti sulle spalle ma solo un gol e un assist che per una punta significa essere fuori dal gioco. Nonostante il talento non gli sia mai mancato, è evidente che Boakye non riesce a trovare una collocazione tattica e alla soglia dei 24 anni sembra cadere in una certa spirale negativa. A novembre arriva anche un brutto infortunio e la voglia di tornare alla ribalta sembra non esserci più. 

Quando, all’improvviso, la svolta della vita.

Il giocatore è in talmente in rotta con la società che riesce a convincere un club di Serie B che ha appena speso 2,7 milioni per comprarlo, a cederlo gratis. E forse a giudicare la destinazione, forse ci sono di mezzo anche altre pressioni, perchè Boakye diventa un giocatore del Crvena Zvezda, cioè la Stella Rossa di Belgrado!

Sembrerebbe il canto del cigno di una carriera ormai in caduta libera, e invece l’impatto di Boakye sul campionato serbo è simile a quello di un meteorite come Giovinco o Ibra in MLS, con gli avversari nei panni dei dinosauri.

Guardando i gol, gli assist e le azioni di Boakye in Serbia sembra sostanzialmente un giocatore di un altro livello, con i difensori incapaci totalmente di difenderlo (o di difendere) costretti a lasciargli spazi di manovra che in Italia possiamo sognare. E grazie al suo possesso palla molto più tecnico che fisico, Richmond sfonda le statistiche.

Esordisce il 18 Febbraio 2017 nel campionato serbo e con 12 gol in 16 partite diventa immediatamente titolare, trascinando con altri 4 gol la Stella Rossa in finale di coppa serba. In estate con 7 gol e 3 assist buca tutti e 4 i turni di qualificazione all’Europa League, ma alla ripartenza del campionato qualcosa si inceppa. Di nuovo.

La storia sembrava finita eh? E invece manca il tocco di classe.

Nonostante continui a segnare e torni nel giro della nazionale ghanese, il mister lo comincia a relegare in panchina o non convocarlo. Nel ritorno gioca solo 12 partite da titolare ma segna 15 gol! A febbraio la rotta con il mister è totale e arriva l’offerta che nessun giocatore che viene dal nulla può rifiutare: i soldi cinesi!

Nè Atalanta, nè Latina, ubriachi solo della Cina

Il Suning, il club del presidente nerazzurro, lo preleva dalla Stella Rossa per 5 milioni e lui accetta ben volentieri. Al contrario di Emirati o USA, la Cina punta sempre a pagare giocatori giovani per il suo campionato e forse uno dei più grandi goleador del campionato serbo può essere un buon investimento.

Ovviamente no, perchè la Cina è un contesto veramente troppo difficile a volte per chi viene da culture diverse e non è stimolato nella professionalità, e in sostanza cercava soldi. A settembre la Stella Rossa lo ripaga la metà (2,5 milioni) per riportarlo a casa manco fosse un ponte aereo per il rimpatrio.

Oggi Boakye non è stabilmente un giocatore della squadra serba campione di Serbia. La scorsa stagione di alti e bassi lo ha visto comunque avere ancora medie pazzesche di 13 gol in 15 partite, ma in questa stagione non è stato convocato per ben 10 partite e sembra che a Giugno il rinnovo di contratto sia difficile.

Che dire di Richmond Boakye. Un giocatore di cui forse non abbiamo capito le caratteristiche perchè in primis non le ha capite lui, un professionista che probabilmente ha bisogno di un contesto di motivazione per esaltarsi. Un giocatore forse semplicemente incostante che in Serbia ha trovato la sua dimensione, ma che deve comunque lottare per mantenerla. 

Un giocatore che ha segnato in Champions League in quella che è l’unica partita vinta del girone da parte della sua squadra. Un’altra statistica che sembra fatta apposta solo per lui.