LA 10 NEROVERDE

Da sempre nel calcio la numerologia è una “scienza” più o meno esatta che incide fortemente su questo meraviglioso gioco e sui suoi interpreti.

Da molto tempo,specialmente nel calcio giovanile, ormai i ruoli sono definiti dal numero di maglia. Inoltre quel segno stampato sul retro della maglietta, molto spesso è “l’etichetta” di un giocatore. Basta guardare le spalle del ragazzo e senza vederlo giocare un attimo avrai già individuato ruolo e caratteristiche.

E’ la classica domenica pomeriggio. Vi trovate al campetto a vedere la partita di un vostro amico o di vostro figlio.Sulla sua fascia si trova il numero 7 avversario e chiunque esso sia, voi già ve lo immaginate estremamente rapido,con un buon tiro e la propensione quasi maniacale al dribbling. Insomma in lui vedete tutti i grandi numeri sette della storia del calcio. Da George Best a Cristiano Ronaldo, passando da Beckham fino ad arrivare all’Angelo dalle gambe storte,Manoel Francisco dos Santos per gli amici Garrincha.

Ovviamente la Numerologia Pallonara come vi ho già detto non è una scienza esatta e l’avversario del vostro congiunto potrebbe rivelarsi una schiappa incredibile con dei ferri da stiro al posto dei piedi e magari nemmeno un esterno offensivo, ma un terzino.

Da molto tempo infatti questa “magia dei numeri” viene messa in crisi nel calcio professionistico dalla possibilità di scegliere qualunque numero fino al 99 e nel calcio dilettantistico e giovanile dai capricci di Mister vari che fanno di questa frase la loro dichiarazione di Ateismo: “I numeri sono solo numeri,non contano nulla.”

Ebbene forse a questo punto ogni numero diventa cifra e perde di valore, ma c’è un numero che nonostante tutto resiste:La 10.

Chiunque di voi abbia giocato a calcio, anche solo per un calcetto, non può negare,qualunque ruolo fosse, che se per qualche strano scherzo del destino nella fredda rotazione dei numeri o nella generosità del mister.Quando vi veniva consegnata quella maglia già l’idea di scendere in campo nei panni di Maradona,Messi, Rivera,Totti o Pelè vi faceva venire la pelle d’oca. Insomma che voi foste uno squallido centrale difensivo, buono solo a spazzare la palla via dall’aria o una punta col fiuto del gol di Sergio Floccari. Soltanto l’idea di fare una partita da 10 vi faceva sognare. Ed è proprio questa la differenza tra tutti i numeri e Il Numero. La 10 fa sognare, chi la indossa ,chi la vorrebbe indossare ma sopratutto chi la vede indossata sulle spalle giuste.

Ahimè alla 10 neroverde non è mai stata data grande importanza,un po per l’ambiente molto pragmatico e sicuramente per l’inadeguatezza o incompatibilità con i suoi portatori.

Dal primo anno di massima serie La 10 neroverde fu affidata all’ex Ascoli Simone Zaza. Il Bomber di Policoro, pur non essendo il classico 10, ha reso onore a quella maglia con ottime prestazioni e tanti gol nel biennio neroverde. #falsodiez

Continuando in ordine cronologico dopo la partenza di Zaza La 10 finisce sulle spalle di un “nomade” neroverde Karim Laribi. Seppur di caratteristiche più affini Al Numero, il trequartista classe ’91 fa fatica a farsi spazio nelle gerarchie di Eusebio Di Fancesco. #il10èbellofinchègiocapoco

Laribi continua il suo “naufragio” verso lidi calcistici minori e ad ereditare la 10 è Nicola Sansone. L’esterno nato in Baviera, dopo la grande stagione conseguita con l’approdo in Europa League ha i numeri e le caratteristiche per onorare La maglia con grandi prestazioni. Purtroppo Nicola con la 10 non gioca nemmeno una gara ufficiale. #dieciperungiorno

Il Sassuolo cede Sansone al Villareal e la maglia che in epoche meno recenti era stata di Filippo Pensalfini,Daniele Martinetti e Michele Troiano passa sotto il nome di Alessandro Matri che ormai da molto aveva perso smalto,tutto un altro giocatore da quando segnava a raffica con il suo 32 rossoblu cagliaritano e poi genoano. Matri tra panchine e gol sporadici indossa per tre lunghi anni la 10 neroverde. #10ragazzeperme #mibastalaNargi

Probabilmente è il punto più basso della 10,che nella appena passata decade dopo i vari ritiri di Del Piero,Di Natale e Totti vive una piccola crisi di interpreti. E con Matri e i suoi predecessori anche il Sassuolo conferma l’andazzo generale.

L’ultimo 10 neroverde è Filip Djuricic che solo nella Serie A 19/20 prima della pausa forzata riesce ad uscire dall’anonimato ed entra negli schemi neroverdi,complice la grande intesa calcistica con De Zerbi. #selodiecitu

La 10 come numero,come stile di gioco e modo d’essere a Sassuolo non ha mai trovato quel suo giocatore capace di metterla in risalto quasi più della squadra stessa. Quel giocatore capace di far sognare i ragazzini. Quel giocatore geniale che danza sul pallone,col tocco sopraffino,con la personalità di un capitano e con la spensieratezza di una partitella in Oratorio.

Forse la mistica di un “Messia” neroverde con il 10 sulle spalle rimarrà tale o forse a Sassuolo il vero dieci indossa la maglia numero 25…