Analisi Tattica: il nuovo Sassuolo di Dionisi

Nella sua presentazione ufficiale da nuovo tecnico neroverde, Alessio Dionisi ha dichiarato la sua intenzione di dare continuità al lavoro svolto da Roberto De Zerbi, confermando che la scelta fatta dalla società di piazza Risorgimento è dettata (anche) dalla necessità di non cambiare eccessivamente rispetto a quanto fatto negli ultimi 3 anni.
D’altronde, dal punto di vista di Carnevali, sarebbe stato poco lungimirante voler stravolgere un progetto tecnico che ha portato al record di punti in Seria A, alla valorizzazione di tanti giocatori, tra tutti i 3 neroverdi campioni d’Europa e alla crescita di un brand che ha visto un’espansione come mai prima (basti pensare ai nuovi investimenti strutturali come il Mapei Football Center, a Puma sponsor tecnico, alle tante pagine di quotidiani in giro per l’Europa che parlano del Sassuolo).
I princìpi di gioco
Dionisi parte da dove eravamo rimasti la scorsa stagione. Gli uomini sono pressoché gli stessi. L’unico ad essere partito è Locatelli. Al suo posto ha giocato Frattesi, reduce da un’ottima stagione in B con il Monza (37 p, 8 gol).
Per le sue due prime partite il mister si è affidato all’ormai consolidato neroverde 4-2-3-1, nonostante in passato avesse sempre giocato con le 2 punte supportate da un trequartista. A tal proposito ha dichiarato: “Sul sistema di gioco mi adeguo ai ragazzi che ci sono….sarebbe folle cambiare sistema in partenza, poi non lo so. Non chiudo le porte a niente. Non sono il mister del 4-3-1-2.“
Anche i princìpi sono invariati: costruire dal basso coinvolgendo il portiere e i difensori centrali, dominare il gioco con il possesso palla (61,5% di media), avere un approccio proattivo sia in fase di possesso che di non possesso.
Consigli è il portiere che ha effettuato più passaggi in Serie A: 79
Ferrari è 4° tra i giocatori con più passaggi in Serie A: 147
Maxime Lopez è 1° tra i giocatori con più passaggi in Serie A: 179
Maxime Lopez e Consigli hanno fatto più passaggi dell’intera Salernitana ( 258 vs 244)

Fase di possesso
In fase di costruzione il Sassuolo parte sempre dal portiere e dai due difensori centrali; da qui in avanti si costruisce e ci si posiziona con grande fluidità. Rispetto al passato, sembra che l’opzione più utilizzata sia quella con i 2 registi e i terzini in linea per dare ampiezza e profondità. Con il DeZe l’opzione più praticata era con l’unico play (Locatelli). Tra Frattesi e Lopez è il francese ad avere più compiti di regia e se si può il pallone passa da lui.
La qualità del reparto offensivo
Se si riesce a costruire, le soluzioni più adottate sono l’uscita sulle catene laterali con il centrocampista centrale che viene in aiuto sul lato di possesso, oppure si cerca il trequartista tra le linee. Qui entrano in gioco i movimenti di Raspadori e Caputo che sono la vera novità rispetto al passato. Raspadori, ha sia le qualità per abbassarsi e ricevere il pallone alle spalle della linea di pressing, sia la capacità di attaccare lo spazio. Queste sue caratteristiche gli permettono, non solo di giocare un ruolo da trequartista “puro”, ma di scambiare più volte la posizione con Caputo o di affiancarlo in quello che somiglia ad un 4-2-4.
Più volte, soprattutto con il Verona, i due attaccanti hanno scambiato le posizioni. Caputo si muove incontro, anche molto basso, e Raspadori attacca la linea difensiva alle spalle. Oppure, Raspadori ad unire i reparti e muoversi tra le linee e Ciccio a fare il riferimento centrale. In questo, modo si ha la possibilità di portare fuori posizione i centrali avversari e creare spazio d’attaccare per le ali o i terzini.
L’uscita dal basso non è estremizzata ed esasperata: quando non c’è la possibilità, si cerca la verticalizzazione sulle punte. La ricerca di maggiore verticalità è un elemento nuovo rispetto al passato. In particolare, con il Verona e la Samp che hanno cercato di pressare alto, a uomo, per rompere le trame e disturbare l’uscita del pallone, il Sassuolo ha optato per una rapida verticalizzazione su Raspadori o su Caputo.
A questi movimenti si concatenano a quelli degli esterni e dei terzini. Anche qui come l’anno scorso, si attacca lo spazio con le ali che entrano dentro il campo, e i terzini larghi o viceversa.
Il dopo Caputo
Nell’ultima ora di mercato, il Sassuolo ha ceduto Ciccio Caputo alla Sampdoria. Questa cessione apre nuovi spazi e opzioni in attacco perché chi lo sostituirà ha caratteristiche differenti. Ad oggi l’opzione più probabile, considerato anche lo stato di forma, sembra essere quella di Raspadori prima punta supportato da Djuricic, per far spazio largo a destra a Berardi. L’alternativa è l’inserimento di Scamacca come terminale offensivo o di Traore sulla trequarti. Se la cessione di Caputo ha lasciato sorpresi i tifosi neroverdi, resta la curiosità di vedere finalmente Scamacca al Mapei Stadium con un minutaggio importante. Sarà sicuramente un’opportunità da non sprecare per l’attaccante romano dopo una buona stagione al Genoa con 26 partite e 8 gol. Di certo le opzioni offensive non mancano.
Fase di non possesso
Qui al momento non ci sono grandi novità. Il pressing è sempre alto, che si intensifica su alcuni trigger come il passaggio laterale, un pallone giocato male o un cattivo posizionamento. La difesa gioca alta per non lasciare spazio tra le linee e accorciare la squadra. Con il Verona si è visto ancora qualche errore ed ingenuità che sono costate occasioni e gol. Se la fase di possesso è ben rodata, sulla fase di non possesso e sulla fase difensiva ci sarà da lavorare.
MVP
In queste 2 partite l’MVP è stato probabilmente Filip Djuricic. Schierato largo a destra ha svolto il ruolo diversamente da come vediamo fare a Berardi o Boga. Avendo caratteristiche diverse rispetto ad un attaccante esterno, tende a venire verso il centro del campo, lasciando lo spazio in fascia a Toljan. A volte ha svariato su tutto il fronte d’attacco, muovendosi fino a scambiare anche con Boga e Rogerio. In questo modo ha creato superiorità centrale fornendo appoggio o attaccando dopo uno scambio, come nel gol al Verona.

In conclusione…
Il Sassuolo di Dionisi vive ancora (giustamente) del lavoro fatto in passato. A questo ha aggiunto qualche elemento di novità, per aumentare le opzioni senza stravolgere lo spartito. Sarà interessante vedere come verranno inseriti i nuovi acquisti (Matheus Henrique su tutti) e se l’allenatore toscano riuscirà a dare una maggiore solidità alla difesa. Le attenzioni dei tifosi neroverdi saranno però su Scamacca. L’attaccante ha qualità diverse rispetto a tutti gli altri e può essere d’aiuto per trovare nuove soluzioni. Con lui in campo si potrà vedere anche un modulo con 2 punte di ruolo ad alternarsi con lo schieramento attuale. La speranza è che possa diventare l’arma in più contro le squadre chiuse e schierate contro cui molte volte si è scontrato il Sassuolo di De Zerbi (http://occasionale.eu/quando-lavversario-si-chiude-i-problemi-del-sassuolo/)
