Davvero il Sassuolo è “grande contro le grandi”?

Dopo la vittoria sul Milan e considerando anche quella contro la Juve, ha preso voce nel dibattito fra tifosi l’idea del “Sassuolo grande con le big”. Questo ovviamente sottintende due lati della medaglia, ovvero che la squadra di Dionisi rende bene contro le grandi squadre, ma al contempo fatica con le altre.

Al di là della percezione, questo è vero?

Ovvio che una vittoria a San Siro o all’Allianz Stadium, oltre che a non essere mai accadute nella stessa stagione, rimangono molto più impresse di una al Bentegodi o delle squadre sconfitte in casa. Per questo i numeri, per quanto freddi, sono un grande aiuto per valutare il tutto.

Analizziamo innanzitutto il campione delle squadre di serie A dividendo le squadre fra “big” e “non big”. Si potrebbe fare una valutazione sommaria inserendo nelle prime 7 squadre le semplici cosiddette “sette sorelle”, ma questo includerebbe anche il Milan nei suoi anni barcollanti ed escluderebbe le squadre che in questi anni hanno forzato il sistema raggiungendo l’Europa. L’Atalanta su tutte.

Di conseguenza abbiamo preso come “big” le prime sette squadre di ogni campionato, scalando all’ottava quando il Sassuolo è arrivato fra le prime 7. E abbiamo preso circa tutti gli anni di campionato in A per avere una media complessiva.

PartitePuntiPti x90G FattiG Fatti x90G SubitiG Subiti x90xG x90xGSub x90PPDA
medio
POSSESSO PALLA
vs BIG118890,751271,082382,021,151,9012,3246,0%
vs NON BIG2023231,603151,562551,261,451,238,8254,4%
Dati delle 9 stagioni di A, compresa la corrente. PPDA non comprensivo della stagione 13/14.

Quindi, quando il Sassuolo affronta una big in media storica ottiene 0,75 punti, mentre contro una non big ne ottiene 1,6 quindi oltre il doppio. Ovviamente bisogna tenere conto della media e non del totale, essendo le partite contro le non big quasi duplici rispetto alle altre.

A livello di produzione, contro le big in media segnamo 1,08 gol a partita, ma ne subiamo 2,02. Anche un confronto con gli expected goals lo conferma (e conferma anche la bontà del modello statistico nel lungo periodo) dal momento che ne produciamo 1,15 e ne subiamo 1,90. Seppur più bonario, anche questo rapporto ci dice che per ogni gol segnato, una big ce ne fa due.

Invece contro le altre squadre il rapporto si inverte, ma non di molto per una squadra che in questi anni è arrivata quasi sempre nella parte sinistra della classifica. Segniamo 1,56 gol a partita e ne subiamo 1,26. Invece guardando il rapporto fra xG siamo sempre 1,45 xG realizzati contro 1,23 subiti, ovvero non cambia granchè. 

Siamo molto leggeri nel difendere, e questo lo sappiamo, ma per completare il quadro è utile guardare altri due indicatori (dopo basta, davvero) ovvero la pressione che esercitiamo e il possesso palla mantenuto.

Ebbene contro le big concediamo 12,32 passaggi nella metà campo avversaria in media su ogni azione, mentre contro le non big solo 8,82. Cioè tradotto, alle squadre big lasciamo fare 3 passaggi in più in fase di impostazione, le pressiamo meno. Non molto, ma meno.

Breve è anche il divario nel possesso palla, visto che contro le big siamo di poco sopra il possesso maggioritario (46%) mentre contro le altre squadre tendiamo a tenerlo noi (54%). Anche qui un divario non enorme e forse attendibile, con l’aggiunta che il Sassuolo ha modificato drasticamente la sua attitudine al puro possesso palla fra Di Francesco, Iachini e De Zerbi. Da sempre questo è un dato molto altalenante in base alla gestione tecnica.

Quindi, questi sono i numeri che tendiamo ad avere contro le squadre che ci precedono in Europa e contro quelle invece che non ci arrivano. A questo punto ci manca solo analizzare come sta andando questa stagione.

Al momento abbiamo disputato 16 partite, quasi un girone completo, e abbiamo affrontato 6 delle prime 7 big attuali del campionato: Roma, Atalanta, Inter, Juventus, Milan e per ultimo il Napoli. Manca in sostanza una fra Fiorentina e Lazio, a seconda di chi sarà settimo. E poi ovviamente 10 partite contro squadre che al momento non sono in piazzamento europeo.

PartitePuntiPti x90G FattiG Fatti x90G SubitiG Subiti x90xG x90xGSub x90PPDA
medio
POSSESSO PALLA
vs BIG671,17101,67101,671,211,5715,1250,0%
vs NON BIG10131,30161,60151,501,731,509,2259,4%
Dati della sola stagione 21/22

Effettivamente al momento abbiamo strappato 7 punti alle 6 big incontrate, cioè una media di 1,17 che è superiore alla media storica vista prima di 0,75. E di contro alle non big abbiamo estorto pochissimi punti se guardiamo al passato, perchè ne abbiamo fatti 13 su 10 partite, ovvero una media di 1,30 che è più bassa del visto sopra 1,60. E di molto.

La media punti ottenuta contro le squadre “normali” in questa stagione è al momento il secondo peggior dato di sempre, perchè abbiamo fatto peggio solo il primo anno della risicata salvezza in cui ad ogni club mediopiccolo sottraevamo 1,21 punti. Di contro la media punti contro le big è il secondo dato migliore di sempre! Abbiamo fatto meglio solo la stagione dell’Europa con il Difra.

Curioso notare come in quella stagione, la 2015/2016, il rendimento contro le big fosse stato mostruoso: 23 punti fatti, 19 gol segnati e 17 subiti contro le prime 7 (noi esclusi, essendo arrivati sesti). Una media di 1,63 punti mai più vista e persino più alta di quella contro le altre squadre, ferma a 1,58!

Anche come gol fatti e subiti siamo andati meglio, visto che contro le big ne abbiamo fatti 10 e subiti altrettanti, mentre contro le altre ne abbiamo realizzati 16 e subiti 15. A livello di xG il dato cambia leggermente e ci da qualche informazione in più: avremmo dovuto segnare un po’ meno e subire qualche gol in più dalle big, mentre avremmo meritato qualche gol in più contro le altre squadre.

Più fortuna contro le big o più sfortuna contro le normali? E poi è sfortuna o imprecisione? O mancanza di concentrazione e cinismo? Questo non si sa, è il tratto che manca dal dato alla realtà e che si può riempire di quel che si vuole perchè è fatto della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni degli attaccanti davanti alla porta.

Per la pressione attenzione, perchè quest’anno abbiamo diminuito molto la pressione in generale, concedendo più passaggi agli avversari. Questo però si è visto maggiormente contro le big, a cui abbiamo concesso in media 3 passaggi in più rispetto al dato storico di PPDA pari a 12,32 mentre contro le mediopiccole dopotutto siamo in linea: un PPDA pari a 9,22 invece che 8,82.

Anche per il possesso palla la forbice rimane ampia, perchè dalle big alle non big passano ben 8 punti percentuali: con le big ci fermiamo al 50%, ma con le altre arriviamo al 59%. Questo dato è giusto paragonarlo con le annate di De Zerbi, perchè la continuità di Dionisi sul lavoro del mister bresciano non trova grandi confronti nelle precedenti annate difranceschiane in cui si cedeva il pallino del giuoco senza problemi.

Anche De Zerbi ha avuto questa forbice di 8 punti per i suoi primi due anni, in maniera quasi matematica. Tuttavia il secondo anno ha alzato il possesso medio contro tutte le squadre, mentre il terzo è riuscito ad alzarlo contro le big e ad arrivare quasi ad un pareggio fra i due numeri: circa il 60% contro tutte le 19 squadre affrontate, sia big che non big. 

Un numero enorme, ovvio, ma in cui comunque Dionisi parte già con una media del 55% non banale per un “primo arrivato”. Certo come detto, il discorso cambia in base all’avversario: il record è arrivato proprio con il 65% ottenuto nell’ultima gara contro lo Spezia.

Quindi?

Tanti numeri, ma adesso è il momento di trarre delle conclusioni e quindi rispondere alla domanda: è vero che il Sassuolo è grande con le grandi e piccolo con le piccole?

Da un certo punto di vista sì, perché si è visto come per i risultati ottenuti sul tabellino e nelle marcature, il Sassuolo stia ottenendo di più dalle big rispetto alla media e di meno dalle non big rispetto a tutti questi anni.

Dall’altro no, perché abbiamo visto come a livello di prestazione il Sassuolo avrebbe meritato qualcosa di più contro le piccole e forse qualcosina di meno contro le grandi. La sorte ha voluto riequilibrare tutto generando quindi questa nostra percezione: banalmente se il Sassuolo avesse raccolto quanto seminato con ognuno, non staremmo qui a parlare di questo discorso. Ma allo stesso tempo se ciò non è successo un motivo ci sarà.

Sbilanciamoci quindi, e diciamo che sì in questa stagione la squadra neroverde sta ottenendo di più contro le big e forse può essere un tema di approccio: i giocatori il Sassuolo li ha, la rosa è ad un livello tecnico e tattico formidabile, capace di giocarsi l’Europa senza problemi durante l’anno e l’esplosione di alcune individualità “sopite” lo dimostrano. Abbiamo visto Frattesi, stiamo cominciando a vedere Scamacca, dobbiamo ancora vedere Henrique e ritrovare del tutto Raspadori.

Il punto può essere proprio la maggior motivazione di alcuni giocatori nel giocare contro prede ambite e non contro squadre meno blasonate, per naturale competizione, per mettersi in mostra maggiormente o per il fascino che dopotutto subiamo anche noi tifosi. Se la sentiamo noi l’importanza di giocare contro la Juve, perchè loro non dovrebbero?

Da questi dati possiamo trarre alcuni spunti, però.

Innanzitutto stiamo facendo troppi pochi punti contro le squadre di nostro parigrado, questo è un ostacolo da affrontare subito. A fine campionato le medie non contano, conta il puro punteggio e 24 gare possono portare matematicamente molti più punti rispetto alle 14 gare contro le sette sorelle. Vanno colti, non vanno disseminati troppo per non rischiare di nuovo di trovarsi ottavi a pari punti e per differenza reti. Ogni lasciata e persa.

Però dobbiamo anche analizzare i due modi con cui Di Francesco e De Zerbi, entrambi nel giro di tre anni, hanno portato il Sassuolo in piena zona Europa. Ed è stato alzando il livello di prestazione contro le big.

Contrariamente a quello che si dice alle squadre che vogliono vincere il campionato, ovvero che “i campionati si vincono contro le piccole”, la lotta per la zona medioalta della classifica potrebbe seguire altri dettami. Ed è comprensibile, perché dal momento che chi si gioca la Serie A fronteggia uno o massimo due rivali diretti, chi si gioca il piazzamento europeo spesso ha una fetta di 4 squadre che si dividono Champions ed Europa League ed altrettante che dal basso puntano al settimo posto.

Ci sono più concorrenti, quindi più scontri diretti, quindi l’importanza della gara contro la diretta avversaria è maggiore rispetto alla singola sfida scudetto. Per questo De Zerbi, riuscendo a coprirsi maggiormente in difesa e strappando la palla a letteralmente tutte le big del campionato, è riuscito ad aumentare i punti e a toccare il settimo posto.

Ed è ancora più evidente come Di Francesco, nella stagione 2015/2016, grazie alle grandi partite contro le alte sfere (due vittorie contro l’Inter, due contro la Lazio, una contro la Juve e una contro il Milan) abbia ottenuto 23 dei 61 punti che gli sono valsi il sesto posto. Il piazzamento più alto finora.

Dionisi è allora chiamato all’evoluzione inversa, ad essere più cinico contro le piccole squadre. Partendo però da un presupposto su cui abbiamo appena finito di ragionare: essere grandi contro le big, non è poi così male.