Le partite che rappresentano lo scollamento con i tifosi

Parafrasando una frase fra le più parafrasate di Orwell, tutte le partite vinte portano tre punti, ma alcune portano tre punti più delle altre.

La cosa bella del calcio è proprio la fenomenologia della partita, evento che racchiude al suo interno migliaia di eventi in grado di condizionarlo e determinarlo. Evento che a sua volta compone una stagione e decide le sorti delle carriere di tutti. La partita è il punto generativo del calcio.

Ma come avrete intuito dall’incipit, il fatto che ogni partita vinta consegni tre punti è una pia illusione persino in un campionato in cui l’evento si ripete per trentotto volte. Perchè ogni partita è diversa e certe partite hanno un’importanza che trascende il risultato stesso.

Per farla breve, certe partite si possono perdere, certe si devono vincere e così via. Qualcuno sintetizzava ad esempio che “i derby non si giocano, si vincono” e questo forse rende meglio il concetto.

Ciò che infatti fa più male della anonima sconfitta contro l’Empoli non è la magra prestazione fornita dalla squadra o l’allucinante errore arbitrale che nessuno considererà mai essendo accaduto in una partita non di cartello. Bensì il fatto stesso che sia accaduta contro l’Empoli.

Con i toscani c’è una rivalità recente e forse anche non del tutto chiara o conosciuta. Banalmente la simile dimensione e la comunanza di non essere squadre di un capoluogo ha fatto sì che si acuissero le tensioni e gli incontri fossero più tesi. In particolare per rivalità che riguardano le tifoserie.

E non c’è niente di strano. Le rivalità tra tifoserie nascono in tutta Italia e tutto il mondo ben al di là delle semplici convivenze territoriali. Nessuno si chiede perchè ci siano rivalità fra Brescia e Bergamo, Verona e Napoli o Fiorentina e Juventus. Ci sono vari motivi, alcuni storici altri meno, e queste esistono.

E le squadre ne prendono atto. Lo sentono.

Il distacco emotivo che c’è fra la tifoseria neroverde e la squadra, per non dire la società, forse traspare anche dal fatto che le peggiori partite arrivino proprio contro le squadre con cui i tifosi sono più impegnati sentimentalmente.

Potrebbe essere un caso, ma al momento rimane un fatto, che le due peggiori partite il Sassuolo 22/23 le ha giocate contro il Modena in Coppa Italia e contro l’Empoli domenica. E sì perchè il Sassuolo di derby avrebbe anche quelli “normali“.

La debacle contro i canarini, partita attesa da anni a causa della diversa categoria delle due squadre, è stata palesemente presa sottogamba dalla squadra sia prima, che durante che dopo. Paradossalmente sono stati gli scontri fra Berardi e i tifosi fuori dallo stadio a ricordare al mondo che quello era un derby.

Ripetiamo che l’episodio è stato a dir poco disgustoso, in particolare da parte di chi accerchia un giocatore in dieci e lo offende gratuitamente, ma per certi versi è stato rivelante. È come se all’improvviso, dopo novanta minuti, qualcuno avesse ricordato a tutti che quella non era una gara come le altre.

Lo sapevano bene i tifosi modenesi, in una curva piena di tifosi e di speranze puntualmente disilluse dalla realtà del campionato, mentre forse non lo sapeva la parte sassolese che a seguito di un imbarazzante eliminazione poteva quantomeno chiedere scusa ai tifosi.

Scuse non sentite nemmeno dopo l’Empoli, da nessuna voce. Perchè non deve essere per forza Dionisi a mettere la faccia, lui che è deputato ai risultati in campo, o qualche giocatore preso dal mazzo. In una società ci dovrebbero essere altre figure come il capitano, un veterano o senatore di si voglia, una figura intermedia come qualcuno nello staff per finire con delegati della dirigenza.

Il punto è questo, che di fronte a queste figuracce il Sassuolo un po’ si nasconde.

Nell’ottica di migliorare la comunicazione e il legame con la tifoseria, la squadra dovrebbe cominciare a considerare che perdere 3-0 contro la Juventus o 4-0 contro il Napoli non è oggettivamente causa di preoccupazione nella tifoseria, mentre lo è maggiormente perdere queste partite.

L’idea del Sassuolo “ammazzagiganti” è certamente affascinante ed è falso non dire che è piacevole fare lo sgambetto ad una big, ma è matematicamente altrettanto vero che sono più le partite contro le altre squadre dalle quali anche gli occasionali si aspettano una vittoria. Perchè è forse preferibile avere qualche delusione in meno, al prezzo di qualche sorpresa in meno.

E in caso di sconfitte come queste, sconfitta che dopotutto fa parte del gioco intendiamoci, qualche espressione in più di riguardo verso i tifosi aiuterebbe a far trasparire l’importanza che la società da ai suoi colori. E forse basterebbe.

Certe partite danno tre punti più delle altre. E per questo andrebbero trattate con riguardo.