Cosa ci dice il bilancio 2022 del Sassuolo

Beh sì è passato un po’ di tempo, ma essendo l’estate tempo di bilancio per le squadre di serie A, per il nostro Sassuolo abbiamo pensato di partire proprio dal bilancio di cui spesso abbiamo accennato ma che mai abbiamo analizzato.

Non spaventatevi, non sarà una cosa complicata anche perchè poi sotto sotto non ne abbiamo i mezzi anche noi.

Ma per una realtà come il Sassuolo, spesso attenta alla stabilità e alla continuità dell’esercizio, il bilancio non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza alla luce del quale provare a leggere e predire l’operato.

Partiamo quindi con gli assiomi per i non avvezzi al bilancio del Sassuolo.

US Sassuolo Calcio è una S.r.l. a socio unico in quanto controllata al 100% da Mapei S.p.A. la quale a sua volta è controllata dalla holding Emme Esse Vi ovvero la società di cui fa parte la triade di successione Squinzi: Marco (Emme), Veronica (Vi) e Simona Giorgetta (Esse).

La società US Sassuolo Calcio S.r.l. (d’ora in poi Sassuolo se no ci mettiamo una vita) non controlla assolutamente nulla di Mapei Stadium S.r.l., società che gestisce lo stadio e che è quindi “sorella” del Sassuolo in quanto sempre detenuta al 100% da Mapei.

Il Sassuolo è a tutti gli effetti un’azienda della galassia Mapei e anche per questo chiude il bilancio il 31/12 come le aziende “vere”. Alcune squadre di serie A, infatti, chiudono il bilancio al 30/06 in corrispondenza della chiusura della stagione calcistica e della scadenza dei contratti.

Questa chiusura di fine anno che è in realtà “in mezzo” all’anno sportivo genera alcune storture a cui fare attenzione: per il bilancio chiuso al 31/12 si considererà il mercato invernale della stagione 21/22 e quello estivo della stagione 22/23 ma non quello invernale della 22/23 già concluso. Nel pratico, sono qui contati Boga e Scamacca, ma non Traorè come cessioni.

Partiamo ora dritto per dritto

I NUMERI

Il fatturato tanto caro nel dialogo tra tifosi tocca quota 139 milioni con un +12% sull’esercizio 31/12/21 (quello in cui avevamo venduto Locatelli per intenderci). Essendo anche il primo bilancio interamente senza effetto covid, è positivo notare che è un +9% rispetto a quello del 31/12/19, cioè l’ultimo prima della pandemia.

I costi ordinari per materie prime e servizi sono passati da 30 milioni a 36, ma è stato fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda il costo del lavoro (gli stipendi) che passa da 70 milioni a 63. C’è da considerare che nel bilancio 2022 ci furono molte mensilità translate causa calendario covid, ma dal 1°Luglio 2022 sono diventate professioniste anche le calciatrici!

Lo staff dei professionisti è passato in un anno da 39 a 74 tesserati, con un lieve aumento anche dello staff tecnico. Nonostante questo, e anche grazie ad una politica di cessione che ha visto coinvolte anche le donne, il Sassuolo è rimasto in linea con il trend dei costi, che globalmente continuano ad aumentare.

Il risultato è una marginalità (MOL o EBITDA per gli addetti) di 38.8 milioni che rappresenta un record per la società oltre che una fetta considerevole del fatturato totale: fatto 100 il fatturato, il 28% è rimasto come marginalità.

Da qui poi ne conseguono le spese ordinarie e “noiose” come ammortamenti, rate di prestiti e tasse per arrivare ad un utile di 1.38 milioni: dopo due anni di perdite, il Sassuolo ha nuovamente chiuso in utile il bilancio.

Abbiamo visto come questo sia stato possibile grazie al contenimento dei costi, ma è giusto concentrarsi anche sulla composizione del fatturato.

COMPOSIZIONE FATTURATO

Perché quando si parla di squadre di calcio le voci sono principalmente tre: ricavi diretti, ricavi da sponsor, ricavi dalle televisioni.

In quelli diretti le grandi squadre possono arrivare a notevoli livelli di merchandise, ma non è ovviamente il nostro caso.

Nei ricavi diretti possiamo mettere quelli “da gara” che fanno vedere qualcosa di interessante.

I quasi 4 milioni rappresentano un record per la società che sta crescendo da questo punto, anche e soprattutto grazie alla fine delle restrizioni covid e (va detto) nonostante una politica di prezzo della gara che rimane molto favorevole ai tifosi.

Dentro a questi 4 milioni, mezzo milione è dovuto agli abbonamenti e 250mila € sono imputabili allo store in piazza Piccola che segna una buona crescita di circa il 20%.

Desta lieve preoccupazione il ricavo per i diritti tv, ma è purtroppo molto legato alla classifica non troppo ridente in questi anni. Siamo infatti passati da 47 milioni (record lo scorso anno) ai 40 di questo. 

Ma tenuti stabili i 18 milioni provenienti da sponsorizzazione MAPEI (in tutto ogni anno l’azienda fa confluire circa 22 milioni tramite contratti vari), è ora di affrontare l’elefante nella stanza: la plusvalenza.

Sono stati realizzati 51 milioni di plusvalenze, un record assoluto che rappresenta quasi il 40% del fatturato di questo anno. Un numero impressionante. Avevamo già analizzato gli scorsi anni di come il Sassuolo fosse una “macchina” che necessitasse di circa 30 milioni ogni anno dal saldo trasferimento, ma questo esercizio è stato sontuoso.

SALDO TRASFERIMENTO

Analizziamo allora i movimenti di mercato principali ore che grazie al bilancio le cifre sono precise.

Le entrate sono state realizzate grazie alle cessioni di Scamacca (36 milioni di euro di cui oltre 32 di plusvalenza) e Boga (22 milioni di cui 16 di plusvalenza). A questi si aggiungono 5 milioni per il prestito di Raspadori, 2 per la cessione di Chiriches alla Cremonese e 3,5 per quella di Odegaard. Marginali le altre operazioni per valore.

Di contro sono stati versati quasi 7 milioni per vari premi di rendimento, ad esempio 3,5 al PSV per Scamacca (era una clausola sulla rivendita) o 2,5 milioni alla Roma per Marchizza e Defrel. Di acquisti veri e propri invece abbiamo una lista parecchio importante.

Guida Pinamonti per 20 milioni, poi Alvarez a 12, Lauriente e Thorstvedt a 10 e a sorpresa circa 6 milioni per Antiste dallo Spezia. Da non dimenticare poi 4 milioni al Padova per Moro, 2 alla Roma per Ciervo, 3,5 circa per Ceide fra prestito e riscatto e per ultimo un milione per Harroui.

Fanno un totale importante di 82 milioni di euro, anche questa una cifra mai vista e inaspettata visti i “soli” 69 milioni guadagnati. Cifre che fanno capire come ormai il Sassuolo faccia girare molti soldi e che allo stesso momento non abbia paura di indebitarsi dal punto di vista degli investimenti sulla rosa.

VOLUME D’AFFARI

Va alla fine tirata una riga sul volume di affari che ha raggiunto ormai lo stato patrimoniale del Sassuolo Calcio, perché molto interessante.

Tra fonti e impieghi si arriva questo 2022 a 239 milioni di euro, questo è il patrimonio che gestisce la società e che non è secondo a nessuna media impresa italiana o del territorio. E ad altre squadre.


Per darvi un’idea, il Torino muove uno stato patrimoniale di 185 milioni, il Bologna di 110 e la Fiorentina di oltre 300 ma con un fatturato di poco superiore ai 100 milioni. Questo perchè pesa ancora sulla cassa l’acquisizione di Commisso e i relativi debiti.

Sul piano dei debiti il Sassuolo è tornato ad aumentare i mezzi propri, ripagando molti dei debiti a breve termine. Inoltre avendo aumentato di molto il valore della propria rosa a livello contabile (ha venduto giocatori in scadenza e tutti i giocatori acquistati hanno contratti di almeno 4 anni) può coprire con questo le passività necessarie.

Possiamo quindi finire con alcune note.

Rimane molto alto il costo degli agenti. In base alle norme di trasparenza UEFA si devono pubblicare tutti i compensi delle “terze parti” e il Sassuolo ha corrisposto ben 2.9 milioni agli agenti per i nuovi acquisti, che rimane un numero abbastanza importante per una squadra media di A. 

Detto poi dell’impatto economico del settore femminile, rimane il tema del processo plusvalenze su cui il Sassuolo annota:

La recente evoluzione del procedimento penale presso il Tribunale di Torino a carico di Juventus F.C. […] e in particolare la trasmissione degli atti dell’indagine da parte della Procura di Torino ad altre procure competenti territorialmente e alla Procura Federale della FIGC, hanno indotto la Società ad effettuare verifiche interne sulle relazioni commerciali con Juventus F.C. In tali contesti sono stati rinvenuti documenti del 2019 relativi al possibile trasferimento di due calciatori. La Società, anche alla luce del parere richiesto ad un terzo indipendente, ritiene che sulla base delle informazioni e della documentazione ad oggi disponibili, tali documenti non abbiano effetto sul bilancio chiuso al 31/12/22 e sui bilanci approvati nei precedenti esercizi.

Tradotto, significa che sì, c’è stata la famosa trasmissione degli atti alla procura di Modena per quanto riguarda il filone investigativo del caso “plusvalenze”, ma che allo stesso tempo questa non riguarda il registro a bilancio di giocatori, e quindi di Locatelli.

Si parla infatti di due calciatori, ma si accenna al loro “possibile trasferimento”. Con ogni probabilità quindi gli inquirenti non stanno verificando tanti i bilanci ma appunto le intercettazioni e lo studio da parte di Sassuolo e Juventus di contropartite tecniche (mai arrivate) e di modalità la cui liceità è da verificare.

Il Sassuolo chiude dicendo che è tranquillo nel chiudere questo bilancio e sui precedenti. Non è però escluso un impatto sui futuri.

Ultimo punto sempre collegato, le plusvalenze (quelle belle).

Appena un paragrafo sotto la società manifesta la volontà di continuare la politica di realizzare importanti plusvalenze pur già anticipando che saranno presenti 20 milioni di plusvalenza per Traorè e l’intero riscatto di Raspadori, che sarà di circa 26 milioni. Il record di questo anno è quindi già fortemente a rischio.

In conclusione.

Anche questo bilancio è molto ordinato e non presenta criticità. L’impronta economica e dirigenziale di Mapei c’è ed è evidente, il solco delle plusvalenze è tracciato e continua dritto per dritto e le passività dovute al covid stanno progressivamente rientrando.

Un bilancio talmente asciutto da fare quasi ipotizzare scenari di vendita. La realtà è che questo è ormai l’ennesimo bilancio di continuità del Sassuolo che come programmazione economica continua a seguire un’ottima strada.